SHARING CITIES: INAUGURATO IL PRIMO CANTIERE
Iniziano ufficialmente i lavori di riqualificazione energetica di due edifici in via Verro e in via Tito Livio, nella zona milanese di Porta Romana- Vettabbia, interessata dal progetto europeo Sharing Cities che prevede di renderla, entro il 2020, una zona urbana di Milano a basso impatto energetico. I due stabili coinvolti, risalenti agli anni '70, saranno oggetto di una ristrutturazione profonda volta a ridurre drasticamente i fabbisogni energetici e ad integrare energie rinnovabili, assicurando un miglioramento sostanziale delle prestazioni dell'edificio.
Entrambi gli stabili richiedevano innanzitutto una manutenzione edile delle facciate e, grazie al supporto del progetto Sharing Cities, i condomini hanno trasformato un intervento di semplice manutenzione in una valorizzazione sostanziale dell'immobile. Partendo dallo stato di fatto e dalle esigenze dei residenti, sono stati sviluppati due progetti specifici che hanno ridotto le dispersioni energetiche del 50%. Sono previsti interventi di coibentazione di facciate, coperture e solai degli spazi comuni, l’integrazione di produzione di energia solare e i sistemi di regolazione e gestione degli impianti termici, che permettono di ottimizzarne il rendimento alla luce del ridotto fabbisogno energetico dell'edificio riqualificato.
«Le barriere alla riqualificazione energetica da tempo non sono più tecnologiche – spiega Cecilia Hugony, amministratore delegato di Teicos UE e coordinatrice del tavolo di lavoro Renovate Italy, realtà che promuove progetti di riqualificazione energetica del patrimonio costruito in Italia – Le soluzioni tecniche esistono e sono disponibili sul mercato. Le barriere sono oggi culturali e finanziarie. Sharing Cities ha sviluppato un percorso specifico per i condomini per superarle e attivare un mercato latente che potrebbe essere il motore della ripresa dell'edilizia in Italia».
Il progetto impiantistico dei due edifici prevede la sperimentazione di un innovativo sistema gestionale energetico che ha la peculiarità di operare in una logica IoT (internet delle cose). «Siamo convinti che le tecnologie per la resa 'intelligente' dell'edificio siano il futuro dell'edilizia sostenibile – spiega Ivan Roncelli di Future Energy – Il sistema gestionale energetico permetterà la trasmissione dei dati a basso consumo, raccoglierà i dati di comfort all’interno e all’esterno degli edifici, misurerà i consumi e la produzione di energia a livello di distretto, per analizzare gli effetti dei diversi interventi di efficientamento e la loro interazione, oltre a studiare ulteriori possibili logiche di ottimizzazione energetica su scala cittadina».
I primi cantieri si aprono dopo 18 mesi d’intenso lavoro, durante i quali le aziende Teicos e Future Energy da una parte e Legambiente e DASTU- Politecnico di Milano dall'altra, hanno supportato 20 condomini nella costruzione del loro percorso di riqualificazione energetica profonda.
Si è iniziato a marzo del 2016 con la pubblicazione da parte di AMAT della raccolta di manifestazioni di interesse a partecipare al progetto Sharing Cities. I cinquanta condomini che si sono candidati sono stati studiati al fine di valutare le opportunità di riqualificazione energetica. In seguito a questa fase, venti condomini hanno approvato in assemblea di entrare nel progetto attraverso lo sviluppo di una diagnosi energetica partecipata. Il successivo percorso di co-progettazione è durato altri sei mesi, ed è stato condotto da Dastu e Legambiente, col coinvolgimento del Comune di Milano e dei Municipi 4 e 5. Lo staff tecnico di Teicos Ue e Future Energy, composto da nove ingegneri, ha supportato i lavori, sviluppando gli scenari di intervento possibili e analizzando i tempi di ritorno degli investimenti offrendo delle consulenze su misura per ogni condominio. Insieme a Legambiente, Teicos e Future Energy hanno studiato una modalità di presentazione dei dati ai cittadini che fosse di semplice comprensione.
Legambiente ha operato come mediatore divulgativo, trasmettendo il valore intrinseco della necessità di un cambiamento culturale verso lo sviluppo delle Smart Cities come città del futuro ecosostenibili. I progetti di riqualificazione ottenuti e deliberati sono stati frutto di un confronto diretto e ragionato tra esigenze, desideri e studi di fattibilità. «Milano è una città che può certamente vincere la scommessa energetica, tanto che potrebbe essere un fattore importante per concorrere al titolo di European Green Capital – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Sharing Cities ha dimostrato che i cittadini nutrono un forte interesse verso il risparmio di risorse non solo per l’aspetto economico, ma anche per una crescente consapevolezza nei confronti dell’impatto ambientale delle proprie azioni quotidiane e, tra queste, certamente la casa in cui si vive rappresenta il fulcro. Anche grazie a questo progetto i residenti più partecipi e attivi nelle scelte di riqualificazione non solo degli edifici, ma dei quartieri che vivono ogni giorno».
Cecilia Hugony, che nel merito di Sharing Cities è coordinatore delle attività di riqualificazione energetica dell’intero consorzio spiega: «Milano è l’unica città di Sharing Cities che ha avuto il coraggio di puntare sulla riqualificazione dei condomini, la scommessa più difficile. Il modello proposto si basa sulla condivisione delle priorità e delle scelte tra tecnici e proprietari di appartamento e sull’identificazione di soluzioni tecniche e finanziarie specifiche per le esigenze di ogni comunità. Questo ha incentivato i residenti a considerare interventi più profondi di riqualificazione».