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Sharing Cities ha un nuovo hashtag: #shapring


La sharing economy e di conseguenza anche il progetto Sharing Cities studia e interviene nelle città. Ma quali sono le conseguenze di questi fenomeni, pratiche e progetti sul tessuto urbano? A marzo 2018 ricercatori, pubblica amministrazione e professionisti si confrontarono su alcune forme di condivisione e le loro ricadute nelle relative città durante il simposio Sharing Cities Shaping Cities.

Da qui nasce #shapring, proprio ad indicare e soprattutto enfatizzare come i fenomeni socio-tecnologici contemporanei legati alla condivisione hanno delle implicazioni anche sostanziali che meritano approfondimenti, per lo meno da parte dell’indagine scientifica.

Le riflessioni sono state ulteriormente sviluppate e molte concretizzate in articoli scientifici, raccolti in un numero tematico, una ‘special issue’ direbbero gli accademici, della rivista svizzera di divulgazione scientifica Urban Science.

I contributi affrontano dinamiche emergenti relative alla condivisione di spazi domestici per alloggi, di luoghi del lavoro, di comunità e piattaforme di collaborazione urbana, di dati da parte dei cittadini nelle loro routine di mobilità, nei diversi paesi, da Milano a Melbourne, da Pechino a Bogotà.

Dopo esser stati visionati da un comitato di esperti per proporre miglioramenti, l’editoriale come ogni articolo contenuto nel numero sono stati resi liberamente consultabili sul sito della rivista.

Il numero è a cura dei ricercatori del Politecnico di Milano, che si ripromettono di perseguire la volontà di approfondire le questioni emerse e l’impatto che le innovazioni posso avere sul tessuto sociale, economico e ambientale delle città.

In copertina, immagine di Fathullah e Willis, autori dell'articolo "Engaging the Senses: The Potential of Emotional Data for Participation in Urban Planning". Urban Sci. 2018, 2, 98.

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